L’arte come amante

Guardare un quadro, desiderando di possederlo per viverlo, è sempre un atto civile che inizia ed è sempre un qualcosa di nuovo che ti fa “giocare con la gioventù” per iniziare (è sempre un inizio) a crescere e a riprodurre cultura. Collezionare è un bisogno erotico, oltre che intellettuale, perché l’Arte è una autentica, sfacciata, esigente “amante” in quanto il collezionista (una volta si diceva l’amateur) è attratto appassionatamente, predilige, sceglie liberamente, né ha bisogno desiderando fortemente quello che vede con lo sguardo, la mente, col rigonfiamento del petto in quanto emozionato.

 

L’Arte oltre che essere produzione di differenza è differente da tutti gli altri amori perché possedere un’opera è un desiderio così corposo e denso che lo capisce solo chi si concede (all’Arte!).

È un’autentica relazione, quasi indicibile, a volte segreta ma fortunatamente lecita e non, come nella maggior parte dei raccoglitori dell’ “attualità” che sono solo apparenza se non seduzioni illusorie.

 

Collezionare, non vuol dire solo allineare firme indifferenziate anche se costose ma dare un’identità, un riflesso della propria personalità, ordinando soggettivamente opere di un particolare e proprio interesse.

Purtroppo oggi molti che si considerano collezionisti credono solo all’eventuale investimento e collocano le opere nei caveaux bancari; altri sono diventati dei courtiers che scambiano le opere come figurine o le rivendono diventando essi stessi mercanti non ufficiali.

Il vero collezionista ha il diritto della parzialità (al contrario del museo o dell’istituzione) e testimonia il proprio interesse per un periodo o per una tendenza storico-stilistica.

Il collezionista che presentiamo è un amico che non vuole competere con nessuno ma ancora si emoziona; vuol ancora capire la qualità se non l’importanza dell’opera anche di quella non ancora omologata. Esiste una silenziosa intimità che non si preoccupa del percorso storico e nemmeno della sicurezza della presentazione contrapposta al dubbio della rappresentazione.

 

Raccogliere opere è sostanza di pensiero che aprirà e si confronterà con altri pensieri che a loro volta interrogheranno lo stesso collezionista conferendogli energia.

 

La pittura (l’arte) respira, alita ed alimenta chi la capisce. L’arte è illusione, produce illusioni e non vuole semplicemente alludere.

 

I quadri hanno gli occhi e guardano gli occhi del collezionista in un luogo privato di sguardi reciproci. Ora sta a noi, in questa magnifica dimora d’artista (Mantegna) fare ginnastica degli occhi.

 

Concetto Pozzati

Mostra alla Casa del Mantegna 2007