tavola della pace

Ho appena terminato un ciclo intitolato “Torture”, quelle barbarie viste sui media. Non ho potuto aggrapparmi né all’ironia né all’eleganza perché tutto era inquietante, tragico e le figure nascevano e galleggiavano da un nero ferroso e profondo.

 

Dipingendo si ha la coscienza del dolore… ma la pittura è spesso salvifica e Lei, la pittura, non tollera.

 

Finito questo ciclo ricevo una splendida tavola cm. 49×50 di legno pregiato che mi invita a dedicarla a Giovanni Paolo II°. Ricordo il suo “martirio”, l’attentato, la stanchezza genuflessa dell’uomo. Con una punta di “fuoco” incido il legno, disegno una pistola, inchiodo un povero sandalo di cuoio, un volatile rosa… delle deposizioni crocefisse: dopo le torture una “tavola della e per la pace”.

 

 

Concetto Pozzati